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Stampa antica con un episodio dei moti di Milano, rivolta contro il governo da parte della popolazione di Milano che si svolse tra il 6 e il 9 maggio del 1898. Gli scontri avvennero a seguito di manifestazioni da parte di lavoratori che scesero in strada contro la polizia e i militari per protestare contro le condizioni di lavoro e l'aumento del prezzo del pane. Il governo dichiarò lo stato d'assedio con il passaggio di poteri al generale Fiorenzo Bava Beccaris, che agì duramente per soffocare ogni protesta; l'utilizzo indiscriminato delle armi da fuoco e, in particolare, di cannoni all'interno della città provocarono numerose vittime, da 81 a oltre 300 secondo le diverse fonti. I «cannoni di Bava Beccaris» passarono alla storia come simbolo di un'insensata e sanguinosa repressione e convinsero l' anarchico Gaetano Bresci a rientrare in Italia dall'America per attentare alla vita di Umberto I, attentato eseguito con successo a Monza nel 1900. |