|
CODE |
52196 |
TITLE |
ROMA. - L'ARRESTO DEGLI INTERNAZIONALISTI, A PONTE MOLLE. |
YEAR |
1877 |
SIZE |
mm. 155 x 210 l'immagine; mm. 175 x 255 il foglio |
AUTHORS |
Engraver: Ballarini Ernesto - Draftsman: Paolocci Dante -Publisher: Treves Fratelli Editori - |
PRICE |
Euro 35 |
|
DESCRIPTION |
Stampa antica con il momento dell'arresto a Roma Ponte Molle del gruppo di militanti anarchici noti come la Banda del Matese, dal nome del tentativo di insurrezione antiautoritaria messo in atto in quel territorio. Questo episodio fu la principale applicazione in Italia della politica della Propaganda del Fatto teorizzata da Errico Malatesta e Carlo Cafiero al congresso di Berna (1876) dell'Internazionale Antiautoritaria. Domenica 8 aprile 1877 gli internazionalisti entrarono nel paese di Letino con le bandiere rosso-nere al vento. Il municipio venne occupato, gli archivi contenenti i titoli di proprietà dati alle fiamme davanti alla popolazione riunita sulla piazza principale, come pure venne distrutto il contatore dell'odiata tassa sul macinato. Il ritratto del re venne fatto a pezzi e Malatesta illustrò alla popolazione gli obiettivi della rivoluzione sociale. Il parroco del paese don Raffaele Fortini intervenne per dichiarare che non vi era una sostanziale differenza tra il Vangelo e gli ideali socialisti. Nel pomeriggio la banda raggiunse il paese di Gallo, dove si ripeterono le medesime scene. Ormai però le forze armate avevano iniziato l'opera di accerchiamento (vennero impiegati dodicimila soldati). La banda tentò vanamente di rompere l'accerchiamento per raggiungere una regione vicina ma infine, stremata dal freddo e dalla fatica, si arrese il 12 aprile ad un reparto di bersaglieri. E' interessante sottolineare che le vicende risorgimentali appena concluse favorivano lo sviluppo di uno spontaneo moto di simpatia nei confronti delle idee dei rivoluzionari anarchici. Il processo si concluse con l'assoluzione degli imputati da parte della giuria anche grazie ad una concomitante amnistia concessa per l'avvento al trono di Umberto I. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|