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Stampa antica con il fallito attentato di Agesilao Milano nel 1856 contro il re Ferdinando II di Napoli, colpevole di aver tradito la Costituzione del 1848 sulla quale aveva giurato. Militare e patriota di fede mazziniana Agesilao Milano venne condannato a morte e giustiziato il 13 dicembre dello stesso anno. Carlo Pisacane e Giuseppe Garibaldi lo considerarono un eroe ed un martire. Quando Garibaldi entrò a Napoli nel 1860, uno dei primi provvedimenti fu quello di riconoscere un vitalizio mensile di 30 ducati alla madre, e una dote di 2000 ducati alle sorelle di Milano. Il gesto di Garibaldi suscitò le polemiche di Francesco II, figlio di Ferdinando II, che da Gaeta, mentre era assediato dalle truppe sabaude, inviò una formale protesta a tutte le corti europee, costringendo il governo di Torino ad abrogare il decreto di Garibaldi qualche mese dopo. Il fratello Camillo si arruolò nelle truppe garibaldine. |