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Stampa antica con Giuseppe Garibaldi a Genova nel 1859 dopo la fine della Repubblica Romana e la sua avventurosa fuga. Qui il generale Alfonso La Marmora, con i poteri di commissario straordinario del Governo Piemontese che godeva all'epoca, fece arrestare Garibaldi e lo condusse al Palazzo Ducale di Genova. Seguì, sulla decisione da prendere, un dibattito, dove intervennero fra gli altri Giovanni Lanza, Urbano Rattazzi e Agostino Depretis, e venne liberato. Si parlò anche della possibilità dell'immunità parlamentare attraverso una sua candidatura a Recco, ma Garibaldi rifiutò l'idea. |